

Villa Raimondi è un’antica villa costruita dalla famiglia Raimondi nel lontano settecento a Vertemate con Minoprio in provincia di Como. Già proprietari di storiche ville come Villa Olmo a Como, che prese il nome dal maestoso olmo posto davanti alla fontana; costruirono Villa Raimondi come dimora di campagna e di caccia affidando il progetto a Simone Cantoni.
Durante gli anni cinquanta e sessanta subì numerosi interventi di restauro che ne modificarono l’interno. Sul lato destro del cortile vi sono alcune stanze con soffitti affrescati adibite ad uffici, le quali si affacciano sul parco ricco di essenze e piante inusuali.
Nel periodo di massimo splendore della casata Giorgio Raimondi, nato l’8 marzo 1801, era solito organizzare pranzi e cene dando ospitalità a numerose comitive di cacciatori ed accompagnatori al seguito. Il marchese fu un grande sostenitore di iniziative patriottiche e risorgimentali, ma nonostante i suoi finanziamenti fallirono tutte e lo portarono ad accumulare debiti.
Villa Raimondi è circondata da un parco botanico di sette ettari dove sono raccolte oltre trecento essenze arboree principali e circa 1600 arbusti e alberi.
Il progetto di tutela dei giardini storici lombardi messo a punto da ReGiS, Rete dei Giardini Storici, si è occupato della tutela e della promozione dei parchi con eventi pubblici e turistici per il rilancio dell’economia locale.
Numerosi sono i vanti del parco come la Magnolia grandiflora, un tiglio centenario ed una bellissima sophora japonica pendula. Imponente la serra tropicale con piante che raggiungono i 15 metri di altezza come i ficus o la monstera deliciosa. Questa enorme biblioteca vegetale è aperta alla conoscenza diretta di tutti gli studenti ed appassionati che possono usufruire di visite guidate affidate a personale esperto. Grande attenzione esercitano le spettacolari fioriture primaverili di tulipani e autunnali di crisantemi coreani.
La Fondazione Minoprio, la Scuola Agraria del Parco di Monza e la Scuola di Floro Orto Frutticoltura da sempre lo accudiscono portando il numero di affluenze ad oltre 30.000 all’anno.