

Villa Pliniana a Torno è una delle più prestigiose dimore del Lago di Como. Sorta originariamente nel 1573 è stata solo da poco ristrutturata ad opera della famiglia Ottolenghi.
Nel Medioevo gli abitanti di Torno insediarono nel sito originario alcuni mulini ed impianti per la lavorazione della lana. Il governatore di Como, il conte Giovanni Aguissola, decise di costruire una villa-fortezza fuori città.
Il cortile interno dell’edificio racchiuse una fonte naturale che sorgeva direttamente sul lago, a ridosso della montagna con una cascata di circa 80 metri.
L’architetto Giovanni Antonio Piotti si occupò della costruzione che terminò nel 1577. Pirro I Visconti Borromeo acquistò la casa dagli eredi di Piotti e fece terrazzare i terreni circostanti per adibirli alla coltivazione della vite e del castagno. Il conte Francesco Canarisi di Torno ne entrò in possesso nel 1676 facendo affrescare gli ambienti aggiungendo i ritratti dei propri antenati e dei Plinii. Canarisi fece anche costruire una piccola cappella dedicata a San Francesco.
Villa Pliniana passò poi alla Famiglia Canarisi, una importante famiglia di Como, che ne mantenne la proprietà sino agli inizi dell’Ottocento. Dopo diversi proprietari arrivò nel 1840 al principe Emilio Barbiano di Velgiojoso d’Este, che ne ristrutturò tutte le decorazioni e ci visse, fino al 1851, con la sua amante Anne-Marie Berthier, principessa di Wagram e moglie del duca di Plaisance.
Nel 1983 la villa venne acquistata nel 1983 dalla famiglia Ottolenghi, proprietari della Pir. petrolifera Italo Rumena. Dopi un lento lavoro di restauro, durato circa trent’anni, il complesso è ora un Hotel che organizza cerimonie ed eventi culturali con una nuova strada d’accesso.
La facciata della villa è a picco sul lago con quattro ordini di finestre, al piano nobile di timpani spezzati e all’ultimo piano inquadrate da Iesene identiche alle finestre di Palazzo Gallio. Al centro del piano nobile vi è una loggia a tre arcate sostenute da colonne binate.Nel cortile interno si trova una loggia con la statua di Nettuno con il tridente e la sorgente della fonte Pliniana.
Un’ampia scalinata elicoideale in arenaria rivestita in legno collega il piano nobile a quello superiore, coperta da una volta dipinta rappresentante il cielo stellato.
Il primo piano inferiore è costituito da locali di servizio tra cui la cucina, la dispensa e gli ambienti destinati alla servitù, A livello del lago vi è un lungo corridoio illuminato da aperture quadrate senza chiusura, dal quali si accede a varie cantine a volta.